Pagina (223/852)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
      In quello medesimo anno, circa calendi d'ottobre, continuando due notti e uno dì la piova, crebbero i fiumi assai oltre al consueto: molti uscirono de' letti loro, e allagarono il paese circostante. Ma la piena dell'Arno con materia di travi e d'alberi fu sì grande, che s'attraversò al ponte di Santa Trinità, e trovando il riscontro del ponte, venne come un diluvio allagare tutta la città; e finalmente fece rovinare quello ponte, e con lo impeto grandissimo trasportato all'altro ponte alla Carraia, ruppe e rovinò ancora quello. E così di quattro ponti dell'Arno dentro dalla città, rovinatene due, ultimamente la piena sfogò: e mancando l'acqua, il fiume venne a rimanere purgato nel letto suo.
     
      Questo fu un anno famoso per molte cose, e massimamente per la morte del papa e per la contesa principiata fra' cardinali subito dopo la morte sua: la quale seguì poi con tanta ostinazione, che presso a due anni stettero rinchiusi in conclave. Queste discordie de' cardinali furono cagione di sollevare in speranza la parte ghibellina, la quale si diceva tentare cose nuove in Toscana: e che a Pisa e a Poggibonizzi si ragunava grande moltitudine di gente; e che appresso de' Sanesi non stavano le cose quiete, ma erano sollevati molti a aspettazione di cose nuove. Accresceva ancora questa speranza l'opinione che era divulgata della partita del re Carlo dalle parti d'Italia: perocchè Lodovico re di Francia suo fratello, avendo fatta grande armata per passare in Affrica contro a' barbari, aveva richiesto il re Carlo, e pregatolo che volesse concorrere alla commune impresa de' cristiani.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Arno Santa Trinità Carraia Arno Toscana Pisa Poggibonizzi Sanesi Carlo Italia Lodovico Francia Affrica Carlo