Fu dato loro dodici comandatori, sei mazzieri per richiedere i cittadini, e sei altri ministri che fossero a' loro servigi per le cose occorrenti. Il tempo del magistrato fu costituito di due mesi, che ancora oggi si osserva. Fu di poi duplicato il numero de' priori: e perchè la città era divisa in sestieri, ne crearono sei, per ogni sestieri uno.
In questo medesimo anno, del mese di dicembre, vennero sì grandi e continue piove, che allagarono quasi tutti i luoghi della città, e le semente si vennero a perdere pel contado in tal forma, che ne seguì di poi grande fame e carestia.
Circa il medesimo tempo il figliuolo del re Carlo, mosso per la novità di Sicilia, venne di Francia con gente d'arme, e fu ricevuto a Firenze onoratissimamente: e al padre furono mandati seicento cavalli molto bene a ordine, i quali con celerità passarono nel Reame, e nella Calabria si unirono col re Carlo; e di poi passando la maestà sua all'assedio di Messina, molto egregiamente in quel luogo e in ogni altro si portarono.
E' pare conveniente in questo luogo con brievi parole dare notizia della rebellione di Sicilia e delle altre novità accadute allo stato del re Carlo, perchè le cose della città di Firenze circa a questi tempi sono tanto congiunte con le sue, che non si possono bene intendere, se di quelle non si fa menzione. Dopo la rotta e distruzione di Corradino, la Sicilia e quelle terre che per opera di Federico e Capizio s'erano ribellate, tornarono alla divozione del re, e da lui vi furono mandati governatori francesi: i quali, essendo di natura feroci e arroganti, molti danni facevano in quella isola; ed era tanta la licenza loro, che stimavano quegli uomini come servi.
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