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      Molti stimano che fosse la seconda e dicono che il primo cerchio pigliava dal tempio che fu di Marte e oggi di San Giovanni insino in Terma e al teatro vecchio. Il secondo cerchio è cosa manifesta, che fu di verso il fiume insino alle ripe d'Arno; dall'altra parte insino a Santo Lorenzo. Il terzo cerchio si distese assai più oltre, conducendosi, come abbiamo detto, insino a quelli termini dove sono ora le porte e le mura. Di là d'Arno presso al ponte vecchio furono i primi edifici, case e ville mescolate con orti: e non molto di poi si fecero tre borghi, due lungo Arno di sopra e di sotto, e l'altro a dirittura del ponte. Questi borghi stettero lungo tempo senza altro circuito pubblico; e per questa cagione privatamente vi furono fatte torri assai per più sicurtà e difesa di quelli luoghi. Finalmente quelli ancora insieme col monte di sopra furono circondati di mura, e cresciuto il circuito molto più che prima, e fatte tre magnifiche porte in su tre vie principali, di Pisa, di Siena e d'Arezzo.
     
      In questo medesimo anno morì il re Carlo, uomo senza dubbio eccellente e molto più famoso nel mestiere dell'arme che nel governo della pace: perocchè la immoderata licenzia de' suoi a tempo di pace tolse assai reputazione alle cose memorabili fatte da lui nella guerra, e fu cagione di molte novità. Due vittorie ch'egli ebbe in Italia sopra altre cose lo fecero reputato: l'una, quando ruppe Manfredi; e l'altra, quando vinse Corradino. Ma dopo queste due vittorie seguirono ogni volta tante rebellioni, che non gli lasciarono avere godimento di tale prosperità. All'ultimo, preso il figliuolo e perduta Sicilia, nel mezzo di grandissime turbazioni allo stato suo, si morì a Foggia in Calabria.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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