I principali del popolo fiorentino, maravigliandosi della audacia di costoro, e dubitando per alcuni usciti che si dicevano essere nel campo loro, che non avessero qualche trattato secreto, tennero la gioventù, volenterosa a uscire fuora, drento dalle mura. Di che gli Aretini presero animo di correre più diffusamente per quelle circostanzie: donde raccolta una grande preda, se ne tornarono a Montevarchi.
Circa questo tempo, i Pisani per la conformità delle parti elessero per capitano Guido da Montefeltro, il quale per comandamento del papa era confinato in Lombardia: e per più e più lettere lo chiamarono in Toscana per opporlo a' Lucchesi e a Ugolino di Gallura giudice, e agli altri usciti che avevano mosso guerra a Pisa. Appresso, il conte Ugolino, il quale sopra dicemmo d'essere stato preso e messo in carcere, fecero morire di fame con due figliuoli e due nepoti, i quali erano rinchiusi insieme con lui in una torre: e nessuna cosa gli condusse a fare tanto grande e inusitata crudelità se non la rabbia e la contesa delle parti. Ma questa cosa fece crescere il sospetto a' Lucchesi e agli altri collegati in tal maniera, che gl'indusse a fare loro sforzo e provvedimento contro a' Pisani, e a dirizzare ogni loro pensiero alla guerra futura. In questa forma si trovava da ogni banda alterata e afflitta la Toscana per l'assidua contenzione delle parti.
LIBRO QUARTO
Appressandosi il tempo della primavera, la cura d'ognuno era volta alla guerra aretina. I Fiorentini per le correrie e per gl'incendi fatti insino presso alle mura di Firenze, i Sanesi pur il danno di prossimo ricevuto dalle loro genti, desideravano di vendicarsi.
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