Era drento nella città di Pisa Guido da Montefeltro uomo astutissimo, e nientedimeno alle zuffe aperte e manifeste poco ardito: il quale, benchè avesse ottocento cavalli a suo soldo, oltre a quelli della città e oltre alla moltitudine del popolo pisano, nientedimeno non tentò di venire alla battaglia, nè eziandio d'uscire fuori a ributtare i nimici. E pertanto, poi che i Fiorentini furono stati alcuni dì intorno a Pisa, e manifestamente veduto che i nimici fuggivano la battaglia e non volevano in alcuno modo fare esperienza di zuffa, misero in preda tutto il paese circostante, e di poi ritrassero il campo alquanto addrieto. E finalmente, dato il guasto e predato tutto quel contado, ridussero a casa l'esercito. E benchè non avessero fatto alcuna esperienza di battaglia, nientedimeno acquistarono reputazione assai, perchè i nemici mostrarono temere tanto, ch'eglino aspettarono il campo insino in sulle porte, e patirono che il contado loro andasse a sacco, e fecero tutti i segni d'essere reputati per vinti.
Circa alla fine di quello anno si principiarono drento molte novità: e la forma della repubblica, la quale, di poi circa centotrenta anni s'è usata, in quel tempo s'ordinò. Perocchè, dopo la guerra aretina e la vittoria acquistata, essendo cresciuta grandemente la città di Firenze, e di poi nella guerra pisana sanza alcuno dubbio essendo il popolo fiorentino reputato vincitore, cominciò a sollevarsi, e dalle guerre di fuori volgersi alla libertà di drento. La nobilità, che insino a quel dì era stata superiore nella terra, non teneva col popolo una compagnia molto eguale, perocchè essendo potente di ricchezze e elata d'animi più che non si conveniva a una libera città, non si sapeva contenere dalle private ingiurie.
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