Pagina (300/852)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E poi che ebbero messo insieme tutta questa gente, si distribuirono in tre luoghi della città, stimando più facilmente potere correre la terra, e tenere la moltitudine del popolo, che non si movesse. Una parte di loro si pose presso al tempio di Santo Giovanni, anticamente detto di Marte, l'altra in mercato nuovo, l'altra, cioè la terza parte, di là d'Arno al ponte Rubaconte. Ma la moltitudine del popolo similmente aveva preso l'arme, e ragunatosi per le vie, e attraversate le strade di materia atta a impedire le genti a cavallo; e appresso avevano fornite le case di sassi e d'armi. E fu tanto l'apparecchio del popolo, che la nobilità non ebbe ardire di manometterli: ma ciascheduno in quelli luoghi dove s'era posto, si stava colle sue armi. Finalmente, mettendosi di mezzo alcuni buoni cittadini, e confortando l'una parte e l'altra alla pace, fu contenta la nobilità di posare l'armi; e fu limitato degli ordinamenti fatti alcune cose, e piuttosto per l'autorità de' priori che per la volontà del popolo. E benchè ognuno avesse posate l'arme, nientedimeno gli animi de' cittadini restarono armati, e non cessavano continuamente o i popolani d'abbassare la nobilità, o la nobilità di racquistare la dignità perduta. Ebbe il popolo molto a male da' priori che erano allora, ch'egli avessero favorito la nobilità. Il perchè alla fine del loro ufficio usarono parole contumeliose, e quello poco ch'egli avevano fatto in favore della nobilità rivocarono, e ridussero nella prima forma. Trattarono ancora di rivocare Giano della Bella, perchè lui solo cittadino era reputato atto a raffrenare la forza della nobilità. E questo desiderio di rivocarlo era nato per l'ardire che allora avevano veduto della nobilità di levarsi e tentare d'annullare gli ordinamenti fatti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Santo Giovanni Marte Arno Rubaconte Giano Bella