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      E appresso, per mitigare gli animi de' cittadini, confortarono, che si creassero nuovi magistrati, e che si riformasse il reggimento della repubblica. Furono adunque allora la prima volta creati dodici priori, che innanzi ne solevano fare sei e così seguirono poi la seconda volta. I Lucchesi, composte le cose di Firenze e fatto l'officio di buoni collegati, se ne partirono.
     
      Circa questi medesimi tempi papa Benedetto, il quale era succeduto a Bonifazio nel pontificato, udite le discordie de' Fiorentini, per pacificare la Toscana e Firenze, mandò legato messer Niccolaio da Prato cardinale, uomo sagace e di grande industria: il quale, benchè egli avesse inteso la composizione fatta da' Lucchesi, nientedimeno parendogli che vi restasse a fare dell'altre cose, e massimamente fabbricando nella mente sua la tornata degli usciti, venne a Firenze tre mesi di poi che i Lucchesi s'erano partiti; e entrato drento, domandò che gli fosse data libera autorità di riformare la terra. E facilmente la ottenne dal popolo, che sentiva essere rimase drento molte reliquie della prossima infermità, che avevano bisogno di rimedio. Il legato adunque, sagacemente considerato la natura de' cittadini e veduto che la terra era in molti modi divisa, ma che la principale divisione era fra la nobilità e la moltitudine, si volse a favorire la parte del popolo, stimando che quella generazione d'uomini facesse meno resistenza alla tornata degli usciti, e meno si curasse delle parzialità. Cominciò adunque a provvedere a molte cose in favore della moltitudine e contro alla nobilità, parendogli per questa via obbligarsi il popolo e tirarlo al desiderio suo.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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