Dopo a queste cose rinnovarono la lega le città e popoli di Toscana, che furono questi: Fiorentini, Lucchesi, Sanesi, Pistolesi e Volterrani e gli altri nominati nella lega di sopra. Furono ancora in questo numero quegli di Città di Castello e' Bolognesi; e di tutti costoro il capo era il re Ruberto: i quali unitamente e apertamente presero la guerra contro allo 'mperadore.
LIBRO QUINTO
Essendo ancora in Lombardia l'imperadore Arrigo, i Fiorentini e collegati mandarono le loro genti a Bologna, acciocchè, se facesse pensiero per quella via di passare in Toscana, impedissero con tutte le loro forze la venuta sua. Lui, avendo intorno a Brescia compiuta l'ossidione e quasi in tutte quelle città posto i governatori, circa mezzo ottobre passò in Genovese; e ricevuto in quel luogo con grande onore, stette circa di tre mesi, cioè la maggiore parte del verno, nella città di Genova: di poi si mise a ordine, e con trenta galee, le quali i Genovesi e Saonesi gli avevano apparecchiate, all'entrata di marzo per la via di mare si condusse a Pisa. E in questo mezzo i Fiorentini e loro collegati non furono negligenti: perocchè, subitamente ch'egli ebbero notizia, che prendeva il cammino per il Genovese, rivocarono le genti da Bologna e mandaronle in Lunigiana per farsigli incontro da quella parte, e per difendere il paese de' Lucchesi. In questo tempo che l'imperadore s'era fermo a Pisa, i sua condottieri spesse volte correvano colle genti in quello di Lucca e di Santo Miniato: ma non si fece però battaglia alcuna in questi luoghi degna di memoria, nè fu presa alcuna terra di condizione.
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