Lui, avendo messo in punto le cose necessarie, nel principio del seguente anno, che fu nel 1312, partito da Pisa, se n'andò lungo il lito del mare inverso Roma: e in qualunque luogo e' s'addirizzava, si scoprivano le parzialità e grandissimi movimenti, perocchè in ogni città divisa per le parti, come lui s'appressava, alcuni speravano, alcuni temevano. E pertanto fu ricevuto in Viterbo con grande desiderio della parte amica, e funne cacciata la parte avversa: e in Orvieto accadde il contrario, perocchè i sua partigiani, tentando cose nuove, furono superati dagli avversari e cacciati della terra. A Roma ancora crebbero grandemente in sulla sua venuta le sedizioni e le discordie, perocchè il re Ruberto v'aveva grande parte de' cittadini romani per amici, e massimamente la famiglia degli Orsini, la quale era e di grazia e di forze potentissima; e aveva mandato Giovanni suo fratello con assai buono numero di gente d'arme, le quali, unite cogli Orsini e cogli altri della medesima parte, e preso il Campidoglio e il Gianicolo e Castel Santo Angiolo e tutti gli altri luoghi di là dal Tevere e i palazzi di Santo Piero, avevano fatto proposito d'ovviare alla entrata dello imperadore Arrigo. Ma la parte favorevole, della quale erano capo i Colonnesi, avevano preso il Monte Aventino e Celio e Quirinale e tutte le Esquilie col Viminale e colla Suburra, e spesse volte da questi luoghi combattevano insieme. Per tali contese l'imperadore essendo soprastato alcuni dì a Viterbo, finalmente si partì e condussesi a Roma: e non potendo entrare drento per la via diritta, passò le genti da ponte Molle, e entrò per la porta Flaminia, oggi detta di Santa Maria del popolo.
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