Il re Federigo era inimicissimo del re Ruberto per l'antica contesa del regno di Cicilia; e perchè il re Ruberto aveva molte volte tentato di cacciarlo, si reputava gravemente offeso da lui. E per queste cagioni s'era inteso collo 'mperadore; e infra gli altri capitoli s'erano convenuti insieme la seguente state di fare la guerra nel Reame per mare e per terra. E a questo effetto il re Federigo doveva contribuire certa quantità di pecunia, la quale i suoi imbasciadori, che erano venuti a Poggibonizzi, avevano consegnata allo imperadore, e in nome del re Federigo domandato, che secondo le convenzioni si mettesse in punto contro al re Ruberto. Per la venuta adunque di questi imbasciadori, nuovi pensieri e nuove contese s'apparecchiavano. L'imperadore, avendo a provvedere a molte cose, e deliberando di tornare a Pisa, lasciò a Poggibonizzi e in quelli luoghi circostanti Branca Scolari che era degli usciti di Firenze, e all'Ancisa e nel Valdarno di sopra Guido Capraia cittadino pisano per sua vicarj e al governo di quegli popoli. Lui non molto di poi andò a Pisa, e ordinò di fare venire nuova gente dalla Magna; e a' Genovesi comandò una grande armata. E aspettando questi apparati, in quel mezzo pubblicò gravissimi processi contro al re Ruberto e i Fiorentini e l'altre città collegate; molti uomini ancora di pregio nominati dagli avversarj condannò. E acciocchè le sua genti non stessero oziose, per il mezzo de' sua condottieri, i quali erano uomini esperti nell'arte militare, quasi ogni giorno veniva alle mani co' Lucchesi.
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