Ma come interviene dell'altre cose violente, i fatti d'Uguccione poco tempo durarono: perocchè, dopo molte suspizioni, finalmente fu cacciato da Pisa e da Lucca. Era uno giovane molto nobile, chiamato Castruccio, ardito e vigoroso, nel numero e nella setta di coloro che per il beneficio d'Uguccione erano tornati a Lucca. La età e la nobilità del sangue gli davano grande favore e tiravanlo innanzi. Questo tale, avendo fatte alcune occisioni e rapine in Lunigiana, per commessione di Neri da Faggiuola era stato preso e incarcerato, e aspettava per le colpe commesse d'essere morto. Ma i Lucchesi tanto gravemente sopportavano questa cosa, che manifestamente si vedeva che non avrebbero a sofferire la morte di questo giovane. E già s'era cominciato a fare ragunate e intelligenza per tutta la città. Neri da Faggiuola vedendo la terra indubitatamente vôlta alla rebellione, significò al padre, che con grande celerità vi provvedesse. Uguccione, intesa la novella, subito uscì di Pisa colle genti d'arme a cavallo, e andò inverso Lucca con proposito di fare morire il prigione e gastigare coloro che erano capi di quella novità, e di poi subitamente tornare a Pisa. Ma i Pisani, veduto Uguccione uscito della terra, parve loro avere l'occasione molto innanzi desiderata; e subitamente presero l'arme, chiusero le porte, e col fuoco e col ferro corsero alla casa d'Uguccione. La novella di questa rebellione fu prestissimamente portata a Lucca: e loro in simile modo presero l'arme e afforzarono le case e per le vie misero impedimenti da fare resistenza; e tanto più diligentemente fecero questo, quanto che intendevano lui venire a Lucca per la loro distruzione.
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