E pertanto, la state prossima, mandarono in Lunigiana parte delle genti al marchese Spinetta capo di quel paese, il quale pe' tempi innanzi essendo stato molestato da Castruccio, e avendo perduto le sue castella e possessioni, coll'arme le racquistava. Fecero adunque accordo con lui, e, come è detto di sopra, gli mandarono gente: e loro da altra parte col resto dell'esercito entrarono in quello di Lucca, e posero campo a Monte Vettolino. E a uno tratto in Lunigiana il marchese Spinetta, unite le genti de' Fiorentini colle sua, fece gran danno a' nimici, e racquistò tutti i luoghi perduti: e da altra parte si stringeva d'assedio Monte Vettolino. Castruccio, benchè da due luoghi fosse offeso, nientedimeno non gli parve da dividere le sua forze: ma messe insieme tutte le genti, venne a Monte Vettolino con certissimo proposito di fare zuffa, se i nimici non la ricusassero. I nostri, sentendo la venuta di Castruccio, e dubitando che non fosse loro impedita la vittuvaglia, perchè egli era più abbondante di gente d'arme a cavallo, abbandonarono la ossidione, e tornando indrieto, si ridussero in sui loro confini. Castruccio gli seguitò con prestezza; e ponendo il campo suo presso al loro, gli richiese arditamente di battaglia: e loro, fingendo di volere l'altro dì venire alle mani, e facendo molti apparati per questa dimostrazione, di poi, in sulla mezza notte, ingannato il nimico, si levarono, e a salvamento si condussero a Fucecchio, e drento dal castello misero tutte le genti. Castruccio ancora gli seguitò in quegli luoghi, e innanzi al castello ordinò tutto il campo in battaglia, e fece suonare le trombette: e ultimamente, non gli potendo tirare alla zuffa, dette il guasto al paese circostante.
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