Pagina (406/852)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E perchè eglino erano della medesima parte, e aggiunta la speranza de' premii, ottenne che Azzo Visconti, giovane di natura feroce ed esercitato in molte guerre, con ottocento cavalli passasse l'Appennino, e con grande celerità venisse a Lucca. In questo mezzo colla sua usata sagacità ordinò, che gli uomini di certe castella vicine sotto falsa speranza di trattato tenessero per la lunga il capitano e l'esercito de' Fiorentini, e avessero segreti colloqui co' principali del campo: donde seguì, che il capitano, indotto da vana speranza, inconsideratamente sopratenne le genti assai in questi luoghi. Ma, come la fama si divulgò della venuta d'Azzo Visconti, i Fiorentini stimarono da prima, che fosse un falso romore tratto fuori dal nimico: di poi, inteso veramente, ch'egli aveva passato il giogo dell'Appennino ed era già vicino a Lucca, tirarono il campo addrieto e tornarono ad Altopascio, e stettero un dì a rafforzare e fornire quel castello. Di poi si mossero colle bandiere, e andarono inverso Fucecchio la mattina che il dì Azzo doveva venire colle genti nel campo. E pertanto, dolendosi Castruccio, che l'esercito de' Fiorentini si partiva senza fare battaglia, e che la vittoria sperata da lui in un punto se gli fuggiva delle mani, deliberò di scendere dal colle dove si trovava, e appiccarsi colle squadre de' nemici che erano mosse. Facendo adunque questo assalto ferocemente, dette a' nostri grande difficoltà, e fecegli stare sospesi, che non sapevano che partito pigliarsi. L'andare con celerità al loro cammino pareva loro vergogna e molto pericoloso.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Azzo Visconti Appennino Lucca Fiorentini Azzo Visconti Fiorentini Appennino Lucca Altopascio Fucecchio Azzo Castruccio Fiorentini