Di poi gli appresentarono i capitoli, simili a quelli che molto innanzi avevano fatti al re: solamente erano differenti, che in queste condizioni v'era determinato il numero del danaio che doveva avere e delle genti che doveva tenere, e in quelle di prima questi patti erano stati rimessi nell'arbitrio del re. Il giovane adunque per consiglio del padre accettata la deliberazione della città, si cominciò a mettere a ordine colle genti, per passare in Toscana la state seguente. Castruccio, in mentre che queste cose si trattavano, con ogni sforzo strigneva Montemurlo. E avendo le cave gettato in terra una parte delle mura e le bombarde conquassato il resto, ed essendo stracchi e feriti i soldati che v'erano dentro, non potendo più durare, ultimamente dettero il castello con salvamento delle persone nelle mani del nimico, il quale subitamente rifece le mura e fornillo di buone guardie.
In questo tempo, un condottiere de' Fiorentini che si chiamava Piero, di nazione francese, con certi uomini di sua gente che erano a soldo de' nimici trattava segretamente la morte di Castruccio, e per la recuperazione di Signa, offrendo molti e grandi premj. Finalmente la cosa si scoperse e non ebbe effetto. Furono presi alcuni e morti che tenevano questo trattato, e seguinne molti sospetti sullo esercito di Castruccio: e accrebbe ancora la cosa, che Piero francese si mosse subito con gran gente d'arme a cavallo, e più arditamente che l'usato andò insino alle porte di Signa. E pertanto, Castruccio con settecento cavalli e dumila fanti si mosse da Pistoia, e venne a Signa: e poi che ebbe levati dalla guardia quegli che aveva a sospetto, corse colle sue genti per il contado di Firenze e per la via di Siena insino a Sancasciano; e per accrescere il dolore a' Fiorentini, con arsioni e incendj fece grandissimi danni.
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