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      I nimici, apparecchiato lo esercito, come le genti d'arme a cavallo vennero di Lombardia, si partirono da Lucca e fermaronsi col campo a Pescia; e di quello luogo presa una fortezza che si chiama Uzzano, se n'andarono poi pe' colli di sopra, e fecero forza da quella parte d'entrare nelle munizioni del campo de' nimici: ma per il concorso de' Fiorentini furono ributtati, e ritiraronsi indrieto. Spesse volte tentarono di poi d'improvviso d'entrare dentro, ed essendo ricacciati indrieto nel medesimo modo, misero in punto maggior copia di gente, ed aggiunsero al numero che eglino avevano prima cinquecento cavalli tedeschi molto esperti nell'arte militare, ed appresso grande moltitudine di fanti, i quali, o per speranza di premio o per rispetto delle parti, trassero del contado di Pisa e di Lunigiana: ed avendo ordinato ogni cosa, non si misero piů di nascosto a andare pe' colli, ma palesemente vennero alla pianura alle munizioni del campo. I Fiorentini si volsero con tutto il fiore dello esercito verso quella parte dove s'erano posti i nimici, e il primo dě si posarono i campi in modo, che non v'era in mezzo se non il fosso e lo steccato. I nimici desideravano di combattere, e arditamente domandavano la battaglia: ma i Fiorentini non potevano trarre le genti delle bastíe e delle guardie, per non perdere tanta fatica che eglino avevano durato, e non pareva loro da prendere zuffa se non collo esercito intero. E pertanto stimavano fare assai, se difendevano le munizioni del campo e ributtassero l'émpito e lo sforzo de' nimici.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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