Cominciarono adunque la guerra più aspramente che non avevano fatto innanzi: e la prima ruina venne dal legato, il quale si diceva essere stato origine di questi inconvenienti. Lui era di nazione francese, tenuto molto rigido e altiero: e questo mancamento naturale l'aveva accresciuto la prosperità delle cose in modo che pareva intollerabile. I Ferraresi dopo quella rotta avevano preso Argento, e corso colle genti nel contado di Bologna predando e guastando ogni cosa. Il perchè i cittadini bolognesi, avendo quella occasione, presero l'arme, e voltaronsi con grande émpito contro a' provvigionati e seguaci del legato, il quale, per la oppressione de' suoi, spaurito si fuggì in una fortissima rôcca che aveva edificata. I Bolognesi la assediarono, e dì e notte la combattevano. Questa novità come si sentì a Firenze, benchè il popolo non fosse mal contento della destruzione del legato, nientedimeno la umanità e reverenza della sedia romana gli mosse a pensare della salute sua. E pertanto mandarono subitamente, a Bologna quattro oratori con trecento cavalli e grande numero di fanti comandati di Mugello: i quali, pregando e ammonendo, furono mezzani che il legato, restituita la rôcca ai cittadini, se n'uscì a salvamento. E impetrarono questo con tanta difficoltà, che i Bolognesi fecero resistenza più giorni a' prieghi loro: e poi che l'ebbero impetrato, quando e' condussero il legato fuori delle mura, ebbero fatica di difendere la sua salute, dall'impeto del popolo. Finalmente con grande sforzo si condusse a Firenze, poi a Pisa, e in ultimo per la via di mare se n'andò al papa.
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