E pertanto il re, convocati tutti i cittadini fiorentini che in grande numero si trovavano a fare mercatanzie nel suo regno, mostrò la donazione fatta, e protestò la città di Lucca esser sua, e che il popolo fiorentino si levasse dalla guerra. Questa cosa significata a Firenze da' mercatanti, non ritardò però la 'mpresa del popolo, e il re ancora non seguitò più oltre, certificato dal re Roberto, che Lucca non s'era mai di ragione appartenuta al re Giovanni, ma era stata sua, e prima da Uguccione da Faggiuola e poi da Castruccio gli era stata occupata.
In questo anno morì papa Giovanni, e in suo luogo succedette papa Benedetto. La seguente state, essendo guerra feroce in Lombardia e Parma assediata, fu mossa in Toscana un'altra guerra: perocchè, dopo la morte di Guido che era stato vescovo degli Aretini, Piero per sopranome chiamato Saccone aveva preso la signoria. Questo tale fu uomo molto prestante nell'arte militare, ma poco atto alle cose civili: e nientedimeno le cose acquistate dal suo fratello e ottenute da lui non solamente conservò, ma ancora l'accrebbe: e fu molto inimico a certi tiranni della parte sua, a' quali tolto loro le castella e fortezze, li aveva interamente dispersi. I Fiorentini stavano in pace con lui e erano vôlti col pensiero alla guerra di Lucca: ma i Perugini per la perdita di Città di Castello si trovavano con lui in questa condizione, che piuttosto avevano odj occulti che una manifesta guerra.
Essendo le cose in questo stato, fecero una segreta amicizia e intelligenza i Perugini e quegli signori che erano stati disfatti da Saccone, de' quali era capo principalissimo Neri da Faggiuola, figliuolo d'Uguccione che aveva tenuta Lucca e Pisa.
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