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      Piero de' Rossi capitano, con franco animo confortando i sua, sosteneva la furia de' nimici: e benchè in sul primo émpito, perchè venivano dalla parte di sopra del monte allo in giù come una rovinosa tempesta, si movesse alquanto la schiera de' Fiorentini, nientedimeno, ragguagliata subito la zuffa, combattendo i nostri vigorosamente, ruppero i nimici e misongli in fuga: e seguitando il capitano la vittoria, grande numero di loro furono morti e molti presi, infra i quali fu il luogotenente di Mastino, che era capitano di quelle genti. Dopo questa zuffa, stettero i vincitori in quegli luoghi una notte, e l'altro dì vennero a Fucecchio, e di quindi si tornarono a Firenze: e non molto di poi Piero de' Rossi passò in quel di Vinegia, perchè così richiedevano quelle cose di là; e per ordine de' collegati prese il governo di tutta la guerra contro a Mastino, e portossi costantemente e con prudenza. La sua prima impresa fu a Trevigi, dove in varj modi soprafece i nimici: e poi, condotte le genti fra i paduli o luoghi difficili, passò d'improvviso in Padovano. Padova in quel tempo teneva Mastino, e aveva gran copia di gente in quelle circostanze; e nientedimeno in sulla giunta di questo capitano le tenne dentro alle munizioni in modo che non volle fare alcuna esperienza della zuffa: ma riparava, difendendo il paese dalle prede e dando impedimento agli avversarj della vittuvaglia, e sperava senza pericolo poterne rimuovere il nimico. Il capitano de' Rossi, vedendo che i nimici non venivano alla battaglia, passò con grande difficultà e per interrotti cammini collo esercito a Bogolenta.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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