Da questo rettore furono ingiuriati molti; ma infra gli altri due famose famiglie in quel tempo, Bardi e Frescobaldi: e per quello sdegno i principali di quelle case si congiurarono insieme di pigliare l'arme, d'assaltare il rettore e i suoi fautori. Essendo venuto il dì nel quale s'erano composti di fare questa cosa, prestamente ne fu data notizia a' priori. Il perchè, il popolo senza dilazione, come se la nobilità si levassi contro a lui, fu chiamato all'arme. Da altro canto, quella parte della nobilità che si vedeva in pericolo similmente s'armò, e tenendo i luoghi di là d'Arno, e poste le guardie a' ponti, aspettava gli ajuti di fuori, sperando di potere facilmente passare nel resto della terra. Questo timore mosse il popolo a impedire e disturbare il loro disegno. E pertanto, levandosi la moltitudine di là d'Arno, e grande parte di quella di qua passando il fiume per l'ultimo ponte, fecero émpito contro a' congiurati, i quali a poco a poco cominciarono a cedere e a ritirarsi indietro e riducersi intorno alle proprie case: finalmente, perdendo la speranza, si partirono la seguente notte della città. Dopo questo il popolo posò l'arme, e la cosa si cominciò a trattare in giudicio. Furono richiesti d'avere tentato la forza pubblica; e, non comparendo, rimasero condannati, e furono disfatte le case loro con grande disformità della terra. Finalmente s'andò tanto oltre nella severità, che provvidero con grande diligenza, che terra alcuna degli amici e collegati non gli ricettasse.
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