E pertanto, vedendo i Fiorentini che per quella via niente giovavano, ed essendo continuata la piova parecchi giorni senza intermissione, ritornarono a Fucecchio. Mastino in questo mezzo pe' suoi oratori domandava che i Fiorentini non soprasedessero più oltre a prendere Lucca e pagare il danajo. Questa cosa fu consultata di nuovo, e le sentenze erano varie: e non era dubbio, che onestamente si sarebbero potuti partire dalla convenzione fatta, essendo ossidiata Lucca, e prese alcune castella da' Pisani. E pertanto restava la deliberazione, se Lucca si doveva ricevere così ossidiata, o pure lasciare andare tutta questa impresa. Finalmente il parere di coloro andò innanzi che riguardava l'onorevole, stimando cosa vituperosa abbandonare la impresa. Solamente si provvide col tiranno d'accordo, che per le presenti difficoltà si levasse dalla prima somma settantamila fiorini, e che ricevessero la terra in quel termine che si trovava. E per questa cagione gli furono dati gli statichi principali giovani della città, che stessero in Ferrara insino a tanto che s'osservasse la promessa: e il pagamento s'aveva a fare in varj termini.
Fatte queste convenzioni e solennemente confermate, parve loro per ultima conclusione di mandare a pigliare Lucca. Mossi adunque con tutte le genti, si posarono in su uno colle vicino alla terra. I Pisani, innanzi alla venuta de' Fiorentini, avevano fatti tre campi intorno alla città: ma allora, per la presenza de' nimici, s'erano ristretti insieme e tirati in una parte: la qual cosa dette commodità a' nostri d'entrare dentro.
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