Di Carlo re d'Ungheria nacque un altro chiamato Carlo, del quale rimasero due figliuoli, Lodovico e Andrea. A questo Andrea giovanetto il re Ruberto, quasi riconoscendo la buona fede, dette per donna Giovanna sua nipote, e lasciò per testamento, che insieme con lei possedesse il regno di Puglia. Passando adunque in Italia questo giovane, e accostandosi colla regina Giovanna, non furono insieme molto bene d'accordo, nè mancarono seminatori di scandoli fra la reina e il marito: ma in tal forma crebbe l'odio, che una notte il giovanotto essendo chiamato, come se fusse sopravenuto qualche cosa di grande importanza, fu sostenuto, e subitamente impiccato per opera de' fautori della reina. Fu opinione, che la reina avesse notizia di quest'atto tanto scellerato: e accrebbe la infamia il tôrre lei un altro marito.
Questa deformità mosse Lodovico re d'Ungheria a passare in Italia collo esercito, per vendicare la morte del fratello e racquistare il regno, come cosa appartenente alla sua eredità. La reina per timore se ne fuggì in Provenza; e non molto di poi il nuovo marito la seguitò, il quale ancora lui era cugino, e con poca compagnia si condusse nel contado di Firenze. La città, perchè questa contesa era fra congiunti e nella medesima famiglia, deliberò passarsi di mezzo, e non dare favore a alcuna delle parti. Il perchè, non consenti che venisse dentro nella città, nè gli volle dare, benchè lo domandasse, alcuno sussidio.
L'anno seguente, la pestilenza entrata nella città fece tanta destruzione, che pare cosa incredibile riferirla: perocchè e' si truova esser morti dentro in quel tempo di morbo più di sessantamila persone: nel quale numero furono alcuni cittadini famosi, pel consiglio de' quali si governava la repubblica.
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