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      Le querele più tosto si comprendevano nello aspetto, che nelle parole degli uomini, perchè il pericolo e il terrore che ognuno aveva di sè gli faceva tacere, e quegli che non approvavano le cose che si facevano, come se fussero ghibellini e sospetti alla parte, incorrevano il pericolo.
     
      Queste cose grandemente mossero gli uomini a correggere tali inconvenienti. E pertanto, nel principio del seguente anno, si pose rimedio a questo disordine, e provvidesi per legge, che al numero dei capitani s'aggiugnesse due delle minori arti popolane. Perocchè ei si comprendeva, che la nobilità usava rigidamente questo magistrato: e per questo vi s'aggiunse due, come è detto, per temperare quella rigidezza, senza i quali non si potesse fare alcuno partito: e fecesi la riforma della parte di generazione d'uomini più temperati.
     
      In questo medesimo anno, per la guardia de' Fiorentini e delle robe loro si condussero quindici galee di Provenza. Perocchè i cittadini, i quali erano consueti di fare la mercatanzia a Pisa, molestati da varie ingiurie dei Pisani, e non sendo loro osservate le esenzioni, nè umanamente trattati nelle altre cose, in ultimo, abbandonata Pisa, si trasferirono a Talamone. In questo luogo si cominciò a fare cose assai, e era diventato come una fiera di mercatanzie: i navigli carichi di robe d'ogni luogo vi comparivano, e i mercatanti le conducevano poi in terra ferma. I Pisani adunque, in questo modo abbandonati, per turbare il porto di Talamone, cominciarono a molestare e a predare i navigli di mercatanzie.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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