E non molto di poi Currado Lindo, che era stato loro capitano e era stato salvato, ritornò a loro ancora ferito: ma perchè riteneva nell'animo grande indegnazione e appetito di vendetta, incominciò a rifare le genti e mettersi in punto ogni giorno a maggior cose.
In questo tempo si faceva grandissima guerra fra i Perugini e i Sanesi, e avevano fatti molti danni l'una parte all'altra. La origine di questa guerra era nata per la ossidione di Cortona, la quale essendo nella fede de' Sanesi, i Perugini molestavano. E l'uno popolo e l'altro erano già affaticati in forma, che i Fiorentini mandarono loro ambasciadori entrando di mezzo, e con ammonizioni e persuasioni fatti arbitri, pronunziarono la pace. La quale pubblicata, l'una parte e l'altra se ne mostrarono tanto malcontente, che mandarono ambasciadori a Firenze, per annullare i capitoli. Ma la città stette ferma nel proposito, e ottenne che la pace andasse innanzi.
Per questa concordia i Tedeschi che erano a' soldi de' Sanesi e Perugini, circa tremila cavalli, si unirono con Currado Lindo e collo esercito di prima, il quale era alquanto dimorato in Lombardia e in Romagna. E per questa aggiunta deliberò passare in Toscana, e non venire per li gioghi dello Appennino come prima, ma per una via più larga e più aperta. Il perchè si misero per quel di Cesena e di Rimini, e entrarono nella Marca: poi volsero il cammino, e passarono in quel di Fuligno e di Perugia. I Perugini, vedendo venire contra di loro sì gran piena della guerra, mandarono loro ambasciadori, e pel mezzo del danajo si composero, che amichevolmente passassero per lo loro contado.
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