Pagina (617/852)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E pareva, che si movesse ragionevolmente, perchè la notizia della guerra a fatica la possono avere coloro che tutto il tempo di loro vita non hanno pensato altro, non che gli uomini popolari e dati all'ozio e alla mercatanzia. E nientedimeno per queste cagioni fu dato successore a messere Bonifacio messere Ridolfo Varano da Camerino, il quale, preso il governo del campo e accresciuto lo esercito, per magnificenza del popolo fiorentino deliberò di rappresentarsi alle mura della città di Pisa. Era un fosso in quel mezzo, del quale abbiamo fatto menzione nelle guerre di sopra, bene guardato da' Pisani. Il capitano passò questo fosso per forza d'arme: e dal canto di là erano piene le loro ville d'ogni cosa, perchè i Pisani, confidandosi potere tenere il passo, non avevano preso cura di farle sgombrare e riducere le loro cose in luogo salvo. I nostri si posero prima col campo a Cascina, di poi passarono a Sansavino e finalmente si condussero presso alle mura di Pisa. In quel luogo, nel cospetto e quasi in sulla faccia della città in loro vergogna fecero molte feste, e ricacciarono dentro le genti de' Pisani, che in su questo erano uscite fuori, e intorno arsero ville e edificj. E ultimamente, poi che furono sazj de' danni e arsioni loro; se ne tornarono per la medesima via che eglino erano venuti, e fermaronsi col campo a Ponte di Sacco: dove presero certe lettere, che da Peccioli erano portate a' Pisani e significavano che tutto il fiore della loro gioventù per la assenza dello esercito fiorentino erano corsi a predare in quel di Volterra, e erano desiderati e aspettati già due giorni; e nel castello c'erano rimasi pochi, e quelli erano deboli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Bonifacio Ridolfo Varano Camerino Pisa Pisani Pisani Cascina Sansavino Pisa Pisani Ponte Sacco Peccioli Pisani Volterra