Ma non molto di poi, non so in che modo, si volsero le cose in contrario, e ebbero principio dalla morte di messer Piero da Farnese, il quale in sul corso della vittoria morì a Samminiato di pestilenza. Il suo corpo portato a Firenze con molti lamenti, alle spese della repubblica fu onorevolmente seppellito. Questo primo disordine turbò le menti de' Fiorentini, avendo sì subitamente perduto un ottimo capitano e felicissimo. E sopravvenne poco di poi la gente inglese condotta da' Pisani, che erano più che quattromila cavalli e dumila fanti. Questa compagnia desiderando di venire a' soldi de' Fiorentini, perchè in Inghilterra erano molti mercatanti de' nostri loro noti e amici, la città per mal consiglio li ricusò, temendo la spesa: perocchè erano soldati che servivano a condotta, e domandavano danari assai. I Fiorentini adunque essendo tardi e freddi a conducergli, i Pisani, con migliore consiglio, promettendo loro ogni cosa, li obbligarono. Venuti adunque a Pisa gl'Inglesi, messero grande terrore a' nostri: perocchè i Pisani, desiderosi di emendare le loro vergogne, fecero tanti apparati quanti avessero fatto ancora; e unite le loro genti a piè e a cavallo con gl'Inglesi, senza alcuno dubbio erano riputati di forza superiori, massimamente essendo dalla parte de' Fiorentini per la morte del capitano ogni cosa in disordine. E pertanto i Pisani con questo esercito e grande moltitudine di gente ne vennero per il contado di Lucca, di Pistoja e di Prato insino a Peretola, e posero il campo due miglia presso a Firenze.
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