Queste sono le opere de' tuoi luogotenenti; questa è la santità e la religione loro! I quali fatti se tu non condanni, ma perseguiti coloro che hanno fatta resistenza, considera come Iddio l'abbia a giudicare, e che opinione abbia a rimanere di queste cose nel commune giudizio degli uomini!"
Gli oratori fiorentini, avendo parlato in questa forma, fecero fine al dire. E la moltitudine che era presente in concistoro e intorno intorno era ragunata, parve che si commovesse per gli ambasciadori o per la loro orazione, e molti di loro non poterono contenere le lagrime. E non era dubbio, che se si fusse messa questa cosa a partito degli uditori, che i Fiorentini sarebbero stati assoluti per sentenza di tutti; tanto parve che gli oratori avessero parlato accommodatamente e mosso gli animi colla loro orazione. Il sommo pontefice, benchè la sentenza si differisse in altro tempo, nientedimeno, parendogli allora dovere rispondere qualche cosa, per tenere fermi gli animi degli uditori, si dice che parlò in questo modo: "Noi abbiamo inteso, o Fiorentini, la escusazione vostra contro alle accuse fatte per i nostri processi: e quanto la vostra orazione è stata più accurata, e tanto più si dimostra, che voi avete ragunate tutte le cose che si possono dire nella causa o fuori della causa per vostra difesa. E noi, come ci confortate, saremo diritti giudici, e non ci moveremo da ira o sdegno nel giudicare, nè crederemo alle calunnie, ma solamente alla verità. Ma voi da altra parte confortiamo, che queste commiserazioni e pietose conclusioni e gli altri modi e artificj di parlare che s'appartengono a ingannare il giudice, voi le pognate da parte, e insieme con noi conosciate la verità. Io adunque vi domandò, che essendo il popolo vostro stato favorevole o vogliamo dire cagione di liberare le terre della chiesa (che sapete questo essere manifesto, perchè non si può negare quello che è noto a ognuno), con che ragione potete dire averlo fatto?
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