Donde si conchiude, che chi è stato cagione della ribellione dei Bolognesi, è stato ancora cagione del miserabile esterminio di quella di Faenza. Il perchè di quello e d'ogni altro danno ci possiamo dolere di voi. Noi abbiamo voluto brevemente rispondere alla vostra orazione, non affermando, ma disputando con voi, perchè finalmente, quando daremo la sentenza, faremo giustizia."
Dopo queste orazioni, passarono alquanti dì, e erano varj giudizj e volontà nella corte. I Francesi erano contro alla causa de' Fiorentini, e gl'Italiani tutti in loro favore. Finalmente, poste da parte le scuse e le difese, per sentenza del sommo pontefice i Fiorentini furono condannati, e la città interdetta, e pubblicati i beni, in qualunque parte si trovassero. Erano presenti gli oratori fiorentini, quando la sentenza si dette: e in quel luogo pare che fossero dette da loro molte cose con grande eloquenza e libertà d'animo. E infra l'altre narrano, come il Barbadoro si volse a una figura del nostro Signore, e con grande voce, perchè era uomo ardito, parlò in modo che il papa l'udì, dicendo: "Dio, noi oratori fiorentini da questa sentenza del vicario tuo iniquamente data, appelliamo a te e alla tua equità. Tu, che non puoi essere ingannato, e per ira non ti muovi, e non desideri la servitù de' popoli ma la libertà, e non ti sono a grado nè i tiranni nè le incontinenze, sovverrai, e sarai protettore e propizio al popolo fiorentino, difendendo la libertà sua!"
E in questa maniera passavano le cose della corte.
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