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      Questa asprezza mosse i cardinali per timore e per sdegno a volgersi altrove. E pertanto, dolendosi insieme della elezione, e accusando il terrore e la violenza del popolo romano, si cominciarono quasi a partire tutti dal nuovo papa, e riducersi nelle castella vicine. Di poi, confortando l'uno l'altro, si ragunarono a Fondi di Campagna, e come la prima elezione non fosse stata legittima, elessero un altro pontefice, che fu quello Gebennese, il quale era passato in Italia co' Brettoni. Di qui venne la divisione della chiesa, per essere fatti due capi: e quello che era creato a Roma fu chiamato Urbano, e quello eletto a Fondi fu chiamato Clemente. I popoli cristiani si vennero a dividere, e chi s'accostava all'uno e chi all'altro. Questa divisione durò circa quaranta anni nella chiesa, insino a Martino quinto, il quale fu fatto pontefice nel concilio di Costanza, dove in tutto si levò lo scisma. Ma queste cose diremo di poi. E ritornando a' tempi detti, morto papa Gregorio, il movimento della chiesa fu cagione, che non si pensò più nè alla pace nè alla guerra de' Fiorentini. Il perchè, da ogni parte furono posate le armi, quasi per uno consentimento, e non per patto espresso. E nella divisione della chiesa, i Fiorentini s'accostarono a papa Urbano.
     
     
     
     
      LIBRO NONO
     
     
      Dopo la pace di fuori seguirono subitamente le discordie dentro, le quali quanto in alcun altro tempo turbarono la città. L'origine venne dalla cagione che appresso diremo. Gli otto della guerra i quali furono creati da principio con pubblica autorità, erano di generazione d'uomini che andavano alla via della moltitudine: e pertanto la loro elezione non era stata da prima molto accetta a alcuni cittadini di riputazione e di gravità. Il continuare del magistrato prolungato più volte nelle medesime persone aveva cresciuto loro invidia: e appresso, l'offesa del papa e lo interdetto delle cose sacre molestissimo alla città, la rappresaglia delle robe de' Fiorentini fatta in molti luoghi per lo mondo, aveva dato materia di biasimarli, in tal forma che le querele degli uomini erano moltiplicate, e non mancava chi apertamente riprendeva e loro e lor portamenti e tutte le amministrazioni di quella guerra.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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