Questa cosa rilevò alquanto la città afflitta, e cessando il furore della moltitudine, si venne a ridurre in migliore stato. Ma gravi e grandi suspizioni erano nella repubblica, le quali davano passione a' cittadini che la governavano: perocchè molti di quegli di dentro, per aver perduti gli onori, erano mal contenti di quel reggimento, e quelli che si trovavano di fuori senza dubbio desideravano la tornata. Questi sospetti erano molestissimi a' nuovi governatori della città, e spesse volte trattati di cittadini tenuti contro alla repubblica, o falsi o veri che fussero, si scoprivano: per li quali molti cittadini furono morti, molti ancora per timore se n'andarono.
Queste cose si fecero il primo anno dopo la morte di papa Gregorio e la mutazione della repubblica.
Il seguente anno, le cose stettono quiete in ogni parte, eccetto che sopravenne alcun timore dagli usciti: i quali essendo in gran numero per le circustanze sparsi, tenevano in suspizione tutta la città. Nel principio una parte di loro si mossero da Siena, e fecero pruova d'occupare Figline: e essendo per certo caso impediti, si fuggirono per diversi luoghi a salvamento, che non furono veduti da' paesani. Un'altra parte degli usciti si diceva essere convenuti appresso di Carlo, che fu poi re. Questo Carlo, nato di sangue reale e nutrito appresso Lodovico re d'Ungheria, era venuto in Italia per la guerra trevigiana, la quale faceva in quel tempo detto re contro a' Veniziani: e essendo finita quella, si volgea alla 'mpresa del regno contro alla reina Giovanna; e papa Urbano l'avea mosso, che era avversario alla reina, perchè nella divisione della chiesa seguiva Clemente.
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