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      Ma non molto dopo la sua coronazione, andando a visitare la reina che era stata moglie del re Lodovico, per suo ordine e fraude, da certi riposti occultamente nella camera fu gravemente ferito e preso, e di poi, o per la ferita o che fussi ajutata la sua morte, prestamente si morì.
     
      A Firenze venuto l'avviso del re Carlo, come era stato ricevuto nel regno d'Ungheria, si fece grande festa per tutta la terra: e molti giorni fu occupato il popolo in quella celebrità. In questo mezzo, venne la novella della morte, la quale fu riputata vana e non fu creduta. Finalmente, venendo l'avviso certo di più luoghi, la città molto se ne contristò, e ebbe grande compassione al caso suo. Dopo la morte del re Carlo, seguirono molte discordie in Ungheria. Fu presa la reina, pel cui ordine era morto il re, e le teste di coloro che l'avevano morto furono mandate in Italia a' figliuoli e alla donna del re Carlo. Rimasono di lui uno figliuolo maschio chiamato Ladislao e una femmina detta Giovanna, l'uno e l'altra di puerile età, i quali sotto la tutela della madre tennero il reame di Puglia: non però molto fermo, perchè era tutto sollevato per la morte del re, e parte de' popoli inclinavano a' figliuoli del duca d'Angiò. I baroni del regno erano ancora divisi, benchè avevano cura ognuno del proprio stato, piuttosto che pensiero di questo o di quello altro re.
     
      Il seguente anno, la città mandò lo esercito in quello d'Urbino per le cagioni che appresso diremo. Il conte Antonio da Montefeltro signore d'Urbino faceva guerra a messer Francesco da Cantiano.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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