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      Le quali cose sentite a Firenze, fecero ferma credenza, che si moveva a manifesta guerra: e per questa cagione ognuno consigliava, che si soldassi e mettessi in punto le genti che gli facessino resistenza, e che si mandassi in Francia oratori, i quali sollevassino qualche principe contra la potenza di costui, e che messer Giovanni Aguto passassi in Lombardia di là dal Po, e similmente il figliuolo di messer Bernabò, a concitare gli amici e seguaci antichi del padre.
     
      Nel mezzo dello apparato della futura guerra, messer Piero Gambacorti signore de' Pisani, venne a Firenze, e quasi commune amico, esortando il popolo fiorentino, lo tirò alla cura della pace, e tanto valse l'autorità di quello uomo, che trasse l'arme delle mani di coloro che l'aveano prese. Fecesi confederazione per tre anni, nella quale il signore di Milano, e' Fiorentini e Sanesi e Perugini si collegarono. Fu fatta questa lega a Pisa per opera di messer Piero Gambacorti, dove si trovarono gli ambasciadori di tutti quegli dominj, e dopo una lunga disputa s'accordarono insieme e approvarono la convenzione fatta.
     
      Circa a questi tempi, papa Urbano passò di questa vita, uomo molto netto del difetto della simonia, ma duro e strano di natura: e Bonifazio fu successore nel pontificato.
     
      Il seguente anno si rinnuovarono i sospetti maggiori che prima: perocchè Giovan Galeazzo si doleva de' Fiorentini, dicendo che avevano procurato la sua morte, e significò ad alcuni signori e città questo per sue lettere. Dolevasi ancora gravemente, che messer Giovanni de' Ricci, nel pubblico consiglio di Firenze, l'avessi chiamato uomo quasi fraudolento e senza fede, e avessilo notato di malignità verso messer Bernabò, e ricordato che da lui come da inimico si dovessino guardare, e confortato che si procurassi di farlo morire col veleno, e queste cose avessi detto alla presenza de' cittadini, i quali non solamente l'udivano, ma ancora l'approvavano.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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