I Bolognesi, posti in questi pericoli, subitamente ne dettero notizia, e domandarono ajuto a' Fiorentini: i quali, trovandosi in grande pensiero di molte cose, in uno medesimo tempo erano costretti resistere a' loro nimici da presso, e pigliare la difesa de' collegati.
In quel tempo messer Giovanni Aguto, famoso capitano e consueto d'essere a' soldi de' Fiorentini, si trovava in Puglia. Parve adunque sanza dilazione di chiamare costui, e appresso volgersi a Rinaldo Orsino, uomo potente e singulare capitano nell'arte militare, e chiamarlo con tutte le sua genti, e dare la cura a lui solo della guerra di Toscana. Ancora parve loro da mandare nella Marca a conducere altre genti. E messer Giovanni Aguto, partito di Puglia prestamente, comparì in paese, e fu mandato in ajuto de' Bolognesi: perocchè i Fiorentini avevano grande cura di ritenere i Bolognesi in lega e amicizia. In questo mezzo essendo aspettato in Toscana Rinaldo degli Orsini, e essendo entrato in cammino co' suoi apparati, per inganno d'alcuni fu morto appresso alla città dell'Aquila. La morte del quale dette turbazione a molte cose: ma presto comparì la medicina, perchè appresso de' nimici similmente Giovanni d'Azzo, che era precipuo capitano della guerra, ammalò nel campo, e portato a Siena, si morì. Messer Giovanni Aguto, essendo condotto in quello di Bologna, e messe insieme le genti de' Fiorentini e Bolognesi, congregato uno numero di circa a quattromila cavalli e dumila fanti, si fece incontro a' nimici: i quali non aspettarono la sua venuta, ma abbandonata l'ossidione del castello di Primalcuore, dove allora si trovavano, si ritrassono in quello di Modena.
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