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      I danari che domandava risposono avere pagati, come gli era noto, e molto maggiore somma che non si doveva a quello esercito che egli aveva menato. E pertanto lo confortavano che passassi in quello di Vicenza e di Verona, e quando fussi il tempo, la città provvederebbe a' danari."
     
      E con questa risposta ne furono mandati gli ambasciadori. Ma lui, o per timore o per isdegno, perseverò nel suo proposito: perocchè, prima prolungando il tempo, di poi ricusando, ultimamente per espresso negando, non consentì uscire fuori contro a' nimici. Per questo indugio i movimenti fatti in quello di Vicenza e di Verona si vennero a fermare, e l'esercito di qua dal Po tornò in quello di Bologna, e venne la cagione dalle genti d'arme de' Bolognesi, le quali, lamentandosi che non erano pagate de' loro soldi, deliberarono tornarsi a casa. E messer Giovanni Aguto, veduto questo, non si confidando potere campeggiare in su le terre de' nimici col resto dell'esercito, si ritrasse ancora lui in quello di Bologna. In questo modo le cose, le quali avevano avuto prosperi principj contra' nimici e pieni di buona speranza, vennero a raffreddare e a declinare in forma, che chi pensava poco innanzi della ruina del nimico, cominciò a temere della sua propria. La fortezza di Padova si difendeva da chi v'era drento, e benchè la fussi aspramente combattuta, nondimeno faceva resistenza: e grande numero delle genti inimiche intorno a Vicenza e Verona si ragunavano. Il duca di Baviera, per lo sdegno conceputo, come se l'opera sua non fusse accetta, e veduto che il danajo gli era suto dinegato, minacciava partirsi e tornarsi nella Magna.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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