E lui, con ogni studio seguitando la 'mpresa, aveva ragunato l'esercito, e partito di Francia, s'era condotto intorno al Rodano, dove aveva trovato grandi ostacoli, perchè i fautori di Giovan Galeazzo, molti e potenti, prima con persuasioni e prieghi, di poi con minacci e sedizioni messe nell'esercito, s'erano ingegnati turbare la sua venuta: perocchè il signore di Milano, dubitando del suo passare, avea mandati suoi oratori in Francia, e per mezzo del danajo e dell'amicizia aveva sollevato alcuni signori di quella nazione ad impedire la sua venuta in Italia. Ma lui, stando fermo nel proposito e avendo sanato la discordia dello esercito colla morte d'alcuni, si condusse all'Alpe, e finalmente quelle passate, discese in Italia. In quel tempo messer Giovanni Aguto, intesa la venuta de' Francesi, si mosse da Padova, e con grande tumulto assaltando il nimico da quella parte, entrò in quello di Vicenza e di Verona, e passò l'Adige a uno luogo chiamato Porcile: di poi, campeggiando per i terreni de' nimici, dette turbazione e spavento a tutto il paese. E più commodamente lo poteva fare, perchè Giovan Galeazzo avea vôlto tutto il fiore delle genti contro a' Francesi, e negli altri luoghi solamente aveva lasciato le guardie della terre. Il perchè messer Giovanni Aguto, trovando il paese quasi abbandonato, ebbe grande occasione d'andare coll'esercito dove voleva. E nientedimeno si fermò in Veronese alquanti dì, e di poi passò il fiume del Mincio, e susseguentemente l'Oglio presso a Sonzino: e in effetto, cavalcando pel Bresciano e Bergamasco a suo piacimento, si condusse all'Adda.
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