Del lago maggiore esce il Tesino, e l'Adda di quello di Como, e l'Oglio del lago di Iseo, e il Mincio di quello di Garda. Milano è posto fra il Po e l'Alpi, e ha dall'una parte il Tesino e dall'altra l'Adda. I Francesi adunque, come noi abbiamo detto, lasciando il Po dalla mano sinistra, facevano il cammino loro appresso al fiume, con proposito che quando fussino passati il luogo dove il Tesino mette in Po, di conducere l'esercito di là da Po verso Milano. Il perchè, venendo con questo animo e con questa speranza, erano a' nimici grande terrore: e nell'esercito loro si diceva essere quindicimila uomini a cavallo, e appresso grande numero di fanti, saccomanni e altra ragione gente consueta a seguire i campi. Il signor Giovan Galeazzo di Milano teneva Alessandria, e aveva mandato in quello luogo una fiorita gente d'arme d'Italiani e capitani molto periti nella guerra. Erano co' Francesi due commissarj fiorentini, messer Rinaldo cavaliere de' Gianfigliazzi e messer Giovanni de' Ricci: i quali s'ingegnavano quanto potevano colla autorità e colle ragioni ritenere i Francesi e i loro capitani dalla zuffa, e persuadere loro che, soprasedendo la battaglia, volessino con celerità conducere le genti presso a Milano, perocchè l'altro esercito aspettava la loro venuta, per unirsi con loro, di che seguiterebbe certissimamente la vittoria, e che i nimici non gli aspetterebbono. E le ragioni che dicevano non erano vane, perocchè il nimico aveva grande timore, in forma che ogni cosa sinistra che avessi sentito, si stimava abbandonerebbe Pavia, dove era la residenza sua.
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