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      In quella state che si facevano queste cose in Lombardia, un altro esercito de' Fiorentini si trovava sotto le mura di Siena. Era il numero di quattromila cavalli e dumila fanti di gente condotte: e fra costoro si venivano a computare circa milledugento balestrieri genovesi, uomini attissimi a combattere terre. Tutte queste genti si missono insieme al castello di Colle: e andaronvi due de' dieci della balía, e come è di consuetudine dettono le bandiere pubbliche al capitano; e fu osservato il punto degli astrologi. Il capitano dello esercito era Luigi da Capua, il quale per la sua fama dell'arte militare era stato chiamato: e lui con queste genti armate e messe in battaglia avendo prese le bandiere fuori della porta di Colle, si mosse subitamente, e passando in quello di Siena, il primo giorno si fermò alla badia a Isola, il seguente dì passò nel piano di Rosia: di poi in varj luoghi condusse l'esercito. E la cagione di mutare spesso il campo era, perchè essendo vicino alla ricolta, e trovandosi la città di Siena nella carestia, se le nuove ricolte si venissono a perdere, pareva che i nimici non potessino avere rimedio. Il perchè mettevano ogni studio in predare il paese e muovere spesso il campo, acciocchè facessino maggiore danno. Le vettovaglie venivano di quello di Firenze e d'Arezzo per fornire il campo, secondo che a questi o quegli luoghi s'avvicinava. Furono presi e arsi alcuni luoghi forti dall'esercito, e fecionsi alcune scaramucce presso alla città, e alcuni cittadini sanesi nobili rimasono prigioni.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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