Il capitano della parte avversa passò di quello di Pisa prima nel contado di Volterra, di poi in su confini de' Sanesi per rilevare la città afflitta per la guerra e unire con seco le genti che si trovavano in quello di Siena: e avendo fatte queste cose con prestezza, subito si volse indrieto verso Colle e Poggibonzi coll'esercito di più di diecimila cavalli e tremila fanti condotti: e oltre a questo, vi si trovava grande numero di Sanesi e Pisani che volontariamente lo seguivano. Con queste genti venne nel contado di Firenze.
Da altra parte s'erano ragunate a Poggibonzi le genti de' Fiorentini e' capitani che erano due: Luigi da Capua il quale s'era trovato quella state in Toscana, e messer Giovanni Aguto che era venuto di poi; e avevano con loro la gente d'arme a cavallo molto eletta d'Italiani e Tedeschi consueti a' soldi d'Italia: ma i nimici, per essere maggiore numero, erano riputati più potenti. E nientedimeno i nostri, confidandosi nella commodità delle castella, feciono in quelle circostanze molte scaramucce: e non stavano tutti insieme, ma erano compartiti a Colle, a Staggia e a Poggibonzi, perchè non pareva loro stare sicuri alla campagna, nè era possibile in uno castello solo rinchiudere tutto l'esercito. I nimici adunque il secondo ovvero il terzo dì passarono da Poggibonzi con tutte le genti in squadra, e posono il campo in sull'Elsa fra Certaldo e Vico: di poi cavalcarono in quel di Samminiato, acciocchè de' luoghi prossimi de' Pisani potessino avere la vettovaglia.
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