Pagina (759/852)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E poi che furono stati alquanti dì in questi luoghi, passarono Arno, e in due o tre giornate si condussono in quello di Pistoja: dove, avuto per forza il castello di Casale, si fermarono in quelle circostanze. I nostri capitani vennono a Empoli: di poi, sentendo i nimici esser fermi in quello di Pistoja, passarono Arno al ponte a Signa, e condussono il campo sotto il castello di Tizzano. Era discosto l'esercito nostro da quello de' nimici solamente dua miglia.
     
      In questo mezzo sopravennono a' Fiorentini grandi ajuti de' collegati: da' Bolognesi dumila cavalli e quattrocento Balestrieri, che gli conduceva il conte Giovanni da Barbiano. E altri collegati mandarono ancora buono numero di gente: appresso, del contado di Firenze e di quello d'Arezzo si condusse in campo una incredibile moltitudine. Il perchè nè i capitani periti nell'arte militare, nè il numero dell'esercito mancarono alla città: perocchè i Fiorentini erano pari a' nimici in forma che non ricusavano venire alle mani, e piuttosto dimostravano volere la battaglia: e feciono tutte le preparazioni, come se avessino indubitatamente a combattere. Ma i nimici, spaventati per la quantità delle genti le quali ogni dì venivano in campo de' Fiorentini, e per la carestia della vettovaglia, deliberarono partirsi. E pertanto innanzi dì mossono l'esercito, e condotti a Vettolino, passarono il colle nella pianura in sul fiume della Nievola. Di poi posono in sulla serra del colle dove era il passo certo numero di gente d'arme a cavallo e fanteria, i quali sostenessino i nostri, quando gli volessino seguitare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Arno Pistoja Casale Empoli Pistoja Arno Signa Tizzano Fiorentini Bolognesi Balestrieri Giovanni Barbiano Firenze Arezzo Fiorentini Fiorentini Vettolino Nievola