In questo anno si fece a Firenze feste a onore del re di Francia, il quale aveva significato al popolo fiorentino come cosa grata e lieta essergli nato uno figliuolo che fu suo primogenito. Per questa novella la città, mossa dalla sua divozione verso quella casa regale, fece pubblicare per tutta Italia il dì diputato a uno torniamento. Questo è specie di zuffa a cavallo, che coll'arme e coll'apparato e colla maniera del combattere rappresenta una battaglia vera. Venendo adunque il giorno diputato, si trovò in Firenze una moltitudine incredibile per vedere il torniamento, nel quale furono giovani mirabilmente istrutti. Erano i loro cavalli feroci e le sopraveste in varj e ricchi modi ornate, e le persone loro stavano parimente a cavallo coperte di corazze, d'elmi e d'ogni altra armadura; i loro vestimenti di broccati di diversi colori; e non mancava cosa alcuna alla vera battaglia, se non che le spade colle quali si combatteva non avevano nè taglio nè punta: erano nientedimeno di ferro e gravi e atte al percuotere e al ferire. Questi giovani feciono di loro due squadre: e ognuna di quelle aveva il suo capitano e la sua bandiera, per la quale l'una dall'altra si conosceva. Il primo dì, messi in punto con tutti i loro ornamenti, feciono la mostra: il secondo giorno vennono alle mani con grande diletto di chi stava a vedere, perocchè alcuna volta stretti insieme, alcuna volta sparsi, si provavano l'uno l'altro: e cacciare e fuggire e rivolgersi e combattere si vedeva in quella zuffa, e furono alcuni più feroci che n'acquistarono fama.
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