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      E in questa maniera passò l'anno, che non si fece di fuori cosa alcuna notabile.
     
      Ma drento in quello medesimo anno si fece novità, e il popolo prese l'arme e venne armato al parlamento: pel quale furono cacciati alcuni della famiglia degli Alberti, e il resto furono ammoniti. La cagione di questo si crede che fussi non tanto mancamento alcuno commesso di nuovo, quanto l'antica contesa delle parti cominciata in quello tempo che messer Benedetto capo di quella famiglia stette armato in piazza, quando Piero degli Albizzi e gli altri notabili cittadini furono indegnamente morti: della qual cosa il dolore e lo sdegno era rimaso nelle menti dei figliuoli e dei consorti.
     
      Per quello medesimo parlamento fu data balía a certo numero di cittadini di riformare la città: i quali feciono la riforma dello squittino de' magistrati per cinque anni.
     
      Nel medesimo anno messer Giovanni Aguto capitano delle genti d'arme morì a Firenze, e fu il suo corpo pubblicamente onorato. Lui fu di nazione inglese, ma nell'arte militare per Italia lungamente esercitato, e erasi trovato in molte guerre, e aveva acquistato in quello mestiero gloria e fama singolare.
     
      Era già il terzo anno dopo la pace fatta, nel quale incominciarono di nuovo grandi movimenti, e ritornossi alla guerra, non però apertamente contro al Signor Giovan Galeazzo, ma contra altri, dove interveniva ancora l'opera sua: perocchè, morto che fu il marchese Alberto da Ferrara, Niccolò suo figliuolo molto giovane succedette nella signoria: ma Azzo il quale era della medesima casa, pel sospetto avuto di lui che non appetisse il dominio, gli fu proibito lo stare a Ferrara.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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