Di Lombardia si diceva che veniva con uno altro grande esercito il conte Giovanni da Barbiano, Paolo Savello, Luca da Canale, e dopo costoro il conte Alberigo capitano generale.
Per la venuta di tante genti nimiche i Fiorentini cominciarono a temere, e subito condussono a soldo messer Bartolomeo pratese e gli altri condottieri congregati insieme, come se la loro compagnia fussi finita, e compartironli per le terre. Era venuto in questo tempo Bernardone chiamato per capitano generale dal popolo fiorentino e diputato a tutta la importanza delle cose, il quale era di nazione guascone, e nientedimeno consueto lungo tempo per Italia al mestieri dell'arme. Costui menò seco secento cavalli e più di dugento fanti pratichi alla guerra. Con queste genti si fermò a Samminiato e Fucecchio. Oltre di questo, richiesti i Bolognesi e gli altri collegati di favore, mandarono alcuni ajuti, benchè fussino pochi e venissino molto tardi.
In questo mezzo Paolo Orsino e Ottobuono da Parma si mossono colle genti di quello di Pisa e entrarono nel contado di Lucca: dove congiunti col conte Giovanni da Barbiano, aspettavano la venuta del conte Alberigo di Lombardia, e scorrevano ostilmente tutto il paese. Essendo i Lucchesi posti in gran pericolo, domandavano gli ajuti dei Fiorentini: a' quali deliberando i Fiorentini di sovvenire, ordinarono che Bernardone capitano si muovessi da santo Miniato e passassi per la via di Fucecchio in quello di Lucca. Trovandosi adunque nel contado de' Lucchesi l'esercito de' Fiorentini, e essendo ognuno vôlto a quelle parti, messer Jacopo d'Appiano, che molto innanzi l'aveva fabbricato, fece impresa di pigliare Samminiato.
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