E' pareva molto pericoloso, che Pisa, Siena, Perugia fussino nella potestà del duca di Milano, e da altra parte le castella de' conti e quelle degli Ubertini avessino chiuso il paese. Oltra di questo si stimava che Uguccione signor di Cortona si fussi alienato da' Fiorentini e accostatosi al duca. E di questo certamente se ne vedeva i segni, perchè lui domandava alcune cose nuove e intollerabili a' Fiorentini, e impediva il portare il frumento a' Montepulcianesi sopra suoi terreni, e in sulle Chiane aveva fatto traverse, acciocchè non si potessi portare alcuna cosa per acqua contra sua voglia. I Lucchesi vicini de' Pisani, o spontaneamente o per timore, pareva che si volgessino all'amicizia del duca di Milano, e non volevano rinnuovare la lega co' Fiorentini. Le cose si trovavano in questa condizione veniente l'anno del 1400: nel principio del quale non si fece provvedimento alcuno prima che contro al sospetto d'Uguccione da Cortona.
Egli è la fortezza della Montanina negli estremi confini degli Aretini vicino a Cortona: la quale tenevano certi nobili tanto amici d'Uguccione da Cortona, che si stimava ogni cosa avrebbono fatta per lui. La natura di quello luogo era tale, che molto poteva offendere i nostri, se di quindi si moveva la guerra; e così in contrario nuocere a' Cortonesi, quando s'intendessi con noi. Data adunque commissione a alcuni Aretini, la Montanina fu presa per fraude. Alcuni sotto specie di cacciatori chiamando a colloquio quegli di drento, e loro venendo da basso senza sospetto, subito entrarono drente, e feciono segno col fumo (come era ordinato), e prestamente ebbono soccorso.
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