Finalmente i Fiorentini posti in questa speranza convennono con lui di dargli grande somma di danari e che venissi in Italia. La somma che promisono fu dugento migliaia di fiorini: della quale una parte s'obbligavano dare innanzi che partissi da casa, e il resto come fussi venuto in Italia e entrato in su' terreni del duca Giovan Galeazzo. Lui adunque si metteva in punto a passare in Italia; i Fiorentini a satisfare a quanto erano obbligati: e spesso andavano oratori e fanti dall'uno all'altro. A pagare il danajo, perchè la somma era molto grande, fu mandato Giovanni di Bicci, uomo prudente e di grandissimo credito appresso i mercatanti, che facessi il pagamento a Vinegia: il quale con intera fama e diligenza fece la sua commissione.
La fama per Italia era divulgata, che intorno al Reno si metteva in punto il nuovo imperadore con grande esercito per venire in Italia, e gli animi d'ognuno erano sospesi a questa espettazione. E non minore provvedimento si faceva appresso il duca di Milano, il quale metteva a ordine le genti d'arme, ragunava danari, forniva le sue città e castella, e diligentemente faceva guardare i passi e fiumi de' luoghi opportuni. Essendo gli animi vôlti al nuovo principe, nacque una grande sedizione e discordia in quello di Pistoja: perocchè v'erano due sètte non solamente drento nella città, ma ancora di fuori. Messer Ricciardo Cancellieri cavaliere pistolese, capo d'una setta, si dubitava che non fabbricassi cose nuove. Molestandolo adunque i nimici e difendendolo gli amici, finalmente, mosso dal timore degli avversarj e favore de' suoi, occupò il castello della Sambuca posto in sul monte Appennino; e venendo i nimici contra di lui, li ruppe.
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