Voi, dunque, dotato di doppia virtú, per cui son potentissime le liquide e amene stille, e vanissime l’onde rigide e tempestose; per cui contra le goccie si rende sí fiacco il fortunato sasso, e contra gli flutti sorge sí potente il travagliato scoglio; siete quello, che medesimo si rende sicuro e tranquillo porto alle vere muse, e ruinosa roccia in cui vegnano a svanirsi le false munizioni de impetuosi dissegni de lor nemiche vele. Io, dunque, qual nessun giamai poté accusar per ingrato, nullo vituperò per discortese, e di cui non è chi giustamente lamentar si possa; io, odiato da stolti, dispreggiato da vili, biasimato da ignobili, vituperato da furfanti e perseguitato da genii bestiali; io, amato da savii, admirato da dotti, magnificato da grandi, stimato da potenti e favorito dagli dei; io, per tale tanto favore da voi già ricettato, nodrito, difeso, liberato, ritenuto in salvo, mantenuto in porto; come scampato per voi da perigliosa e gran tempesta; a voi consacro questa àncora, queste sarte, queste fiaccate vele, e queste a me piú care e al mondo future piú preziose merci, a fine che per vostro favore non si sommergano dall’iniquo, turbulento e mio nemico Oceano. Queste, nel sacrato tempio della Fama appese, come saran potenti contra la protervia de l’ignoranza e voracità del tempo, cossí renderanno eterna testimonianza dell’invitto favor vostro; a fin che conosca il mondo che questa generosa e divina prole, inspirata da alta intelligenza, da regolato senso conceputa e da nolana Musa parturita, per voi non è morta entro le fasce, e oltre si promette vita, mentre questa terra col suo vivace dorso verrassi svoltando all’eterno aspetto de l’altre stelle lampegianti.
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Oceano Fama Musa
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