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      Eccovi quella specie di filosofia nella quale certa e veramente si ritrova quello che ne le contrarie e diverse vanamente si cerca. E primeramente con somma brevità vi porgo per cinque dialogi tutto quello che par che faccia alla contemplazion reale della causa, principio e uno.
     
      Argomento del primo dialogo.
     
      Ove nel primo dialogo avete una apologia, o qualch’altro non so che, circa gli cinque dialogi intorno La cena de le ceneri, ecc.
     
      Argomento del secondo dialogo.
     
      Nel dialogo secondo avete primamente la raggione della difficultà di tal cognizione, per sapere quanto il conoscibile oggetto sia allontanato dalla cognoscitiva potenza. Secondo, in che modo e per quanto dal causato e principiato vien chiarito il principio e causa. Terzo, quanto conferisca la cognizion della sustanza de l’universo alla noticia di quello da cui ha dependenza. Quarto, per qual mezzo e via noi particolarmente tentiamo di conoscere il primo principio. Quinto, la differenza e concordanza, identità e diversità, tra il significato da questo termino "causa" e questo termino "principio". Sesto, qual sia la causa la quale si distingue in efficiente, formale e finale, e in quanti modi è nominata la causa efficiente, e con quante raggioni è conceputa; come questa causa efficiente è in certo modo intima alle cose naturali, per essere la natura istessa, e come è in certo modo esteriore a quelle; come la causa formale è congionta a l’efficiente,etè quella per cui l’efficiente opera, e come la medesima vien suscitata dall’efficiente dal grembo de la materia; come coincida in un soggetto principio l’efficiente e la forma, e come l’una causa è distinta da l’altra.


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De la causa principio et uno
di Giordano Bruno
pagine 135