Terzodecimo, s’apportano gli segni e le verificazioni per quali gli contrarii veramente concorreno, sono da un principio e sono in verità e sustanza uno; il che, dopo esser visto matematicamente, si conchiude fisicamente.
Ecco, illustrissimo Signore, onde bisogna uscire prima che voler entrare alla piú speciale e appropriata cognizion de le cose. Quivi, come nel proprio seme, si contiene ed implica la moltitudine de le conclusioni della scienza naturale. Quindi deriva la intessitura, disposizione e ordine de le scienze speculative. Senza questa isagogia in vano si tenta, si entra, si comincia. Prendete, dunque, con grato animo questo principio, questo uno, questo fonte, questo capo, perché vegnano animati a farsi fuora e mettersi avanti la sua prole e genitura, gli suoi rivi e fiumi maggiori si diffondano, il suo numero successivamente si moltipliche e gli suoi membri oltre si dispongano a fin che, cessando la notte col sonnacchioso velo e tenebroso manto, il chiaro Titone, parente de le dive Muse, ornato di sua fameglia, cinto da la sua eterna corte, dopo bandite le notturne faci, ornando di nuovo giorno il mondo, risospinga il trionfante carro dal vermiglio grembo di questa vaga Aurora. Vale.
GIORDANO NOLANO
AI PRINCIPI DE L’UNIVERSO
Lethaeo undantem retinens ab origine campumEmigret o Titan, et petat astra precor.
Errantes stellae, spectate procedere in orbemMe geminum, si vos hoc reserastis iter.
Dent geminas somni portas laxarier usque,
Vestrae per vacuum me properante vices:
Obductum tenuitque diu quod tempus avarum,
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Titone Muse Aurora Titan
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