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      Elitropio. Questo proposito mi fa ricordar di fra Ventura: il quale, trattando un passo del santo Vangelo, che dice REDDITE QUAE SUNT CAESARIS CAESARI, apportò a proposito tutti gli nomi de le monete che sono state a’ tempi di romani, con le loro marche e pesi, che non so da qual diavolo di annale o scartafaccio l’avesse racolti, che furono piú di cento e vinti, per farne conoscere quanto era studioso e retentivo. A costui, finito il sermone, essendosegli accostato un uom da bene, li disse: - Padre mio reverendo, di grazia, imprestatemi un carlino. - A cui rispose che lui era de l’ordine mendicante.
      Armesso. A che fine dite questo?
      Elitropio. Voglio dire che quei che son molto versati circa le dizioni e nomi, e non son solleciti delle cose, cavalcano la medesima mula con questo reverendo padre de le mule.
      Armesso. Io credo che, oltre il studio de l’eloquenza, nella quale avanzano tutti gli loro antiqui, e non sono inferiori agli altri moderni, ancora non sono mendichi nella filosofica e altrimente speculative professioni; senza la perizia de le quali non possono esser promossi a grado alcuno; perché gli Statuti de l’università, alle quali sono astretti per giuramento, comportano che nullus ad philosophiae et theologiae magisterium et doctoratum promoveatur, nisi epotaverit e fonte Aristotelis.
      Elitropio. Oh, io ve dirò quel ch’han fatto per non esser pergiuri. Di tre fontane, che sono nell’Università, all’una hanno imposto nome FONS Aristotelis, l’altra dicono FONS Pythagorae, l’altra chiamano FONS Platonis.


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De la causa principio et uno
di Giordano Bruno
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