Con questa sufficienza dotato, mentre ciascuno è uno, lui solo è tutto. Se avvien che rida si chiama Democrito, s’avvien che si dolga si chiama Eraclito, se disputa si chiama Crisippo, se discorre si noma Aristotele, se fa chimere si appella Platone, se mugge un sermoncello se intitula Demostene, se construisce Virgilio lui è il Marone. Qua correge Achille, approva Enea, riprende Ettore, esclama contro Pirro, si condole di Priamo, arguisce Turno, iscusa Didone, comenda Acate; e in fine, mentre verbum verbo reddit e infilza salvatiche sinonimie, nihil divinum a se alienum putat. E cossí borioso smontando da la sua catedra, come colui ch’ha disposti i cieli, regolati i senati, domati eserciti, riformati i mondi, è certo che, se non fusse l’ingiuria del tempo, farebbe con gli effetti quello che fa con l’opinione. - O tempora, o mores! Quanti son rari quei che intendeno la natura de’ participi, degli adverbii, delle coniunctioni! Quanto tempo è scorso, che non s’è trovata la raggione e vera causa, per cui l’adiectivo deve concordare col sustantivo, il relativo con l’antecedente deve coire, e con che regola ora si pone avanti, ora addietro de l’orazione; e con che misure e quali ordini vi s’intermesceno quelle interiezione dolentis, gaudentis, heu, oh, ahi, ah, hem, ohe, hui, ed altri condimenti, senza i quali tutto il discorso è insipidissimo?
Elitropio. Dite quel che volete, intendetela come vi piace; io dico, che per la felicità de la vita è meglio stimarsi Creso ed esser povero, che tenersi povero ed esser Creso.
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