Pagina (38/135)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Torno a scongiurarvi tutti in generale, e in particulare te, severo supercilioso e salvaticissimo maestro Polihimnio, che dismettiate quella rabbia contumace e quell’odio tanto criminale contra il nobilissimo sesso femenile; e non ne turbate quanto ha di bello il mondo, e il cielo con suoi tanti occhi scorge. Ritornate, ritornate a voi, e richiamate l’ingegno, per cui veggiate che questo vostro livore non è altro che mania espressa e frenetico furore. Chi è piú insensato e stupido, che quello che non vede la luce? Qual pazzia può esser piú abietta, che per raggion di sesso, esser nemico all’istessa natura, come quel barbaro re di Sarza, che, per aver imparato da voi, disse:
     
      Natura non può far cosa perfettaPoi che natura femina vien detta.
     
      Considerate alquanto il vero, alzate l’occhio a l’albore de la scienza del bene e il male, vedete la contrarietà ed opposizione ch’è tra l’uno e l’altro. Mirate chi sono i maschi, chi sono le femine. Qua scorgete per suggetto il corpo, ch’è vostro amico, maschio, là l’anima che è vostra nemica, femina. Qua il maschio caos, là la femina disposizione; qua il sonno, là la vigili[i]a; qua il letargo, là la memoria; qua l’odio, là l’amicizia; qua il timore, là la sicurtà; qua il rigore, là la gentilezza; qua il scandalo, là la pace; qua il furore, là la quiete; qua l’errore, là la verità; qua il difetto, là la perfezione; qua l’inferno, là la felicità; qua Polihimnio pedante, là Poliinnia musa. E finalmente tutti vizii, mancamenti e delitti son maschi; e tutte le virtudi, eccellenze e bontadi son femine.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

De la causa principio et uno
di Giordano Bruno
pagine 135

   





Polihimnio Sarza Polihimnio Poliinnia