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      Son tre sorte de intelletto; il divino che è tutto, questo mundano che fa tutto, gli altri particolari che si fanno tutto; perché bisogna che tra gli estremi se ritrove questo mezzo, il quale è vera causa efficiente, non tanto estrinseca come anco intrinseca, de tutte cose naturali.
      Dicsono Arelio. Vi vorei veder distinguere come lo intendete causa estrinseca e come intrinseca.
      Teofilo. Lo chiamo causa estrinseca, perché, come efficiente, non è parte de li composti e cose produtte. È causa intrinseca, in quanto che non opra circa la materia e fuor di quella, ma, come è stato poco fa detto. Onde è causa estrinseca per l’esser suo distinto dalla sustanza ed essenza degli effetti, e perché l’essere suo non è come di cose generabili e corrottibili, benché verse circa quelle; è causa intrinseca quanto a l’atto della sua operazione.
      Dicsono Arelio. Mi par ch’abbiate a bastanza parlato della causa efficiente. Or vorei intendere che cosa è quella che volete sia la causa formale gionta all’efficiente: è forse la raggione ideale? Perché ogni agente che opra secondo la regola intellettuale, non procura effettuare se non secondo qualche intenzione; e questa non è senza apprensione di qualche cosa; e questa non è altro che la forma de la cosa che è da prodursi: e per tanto questo intelletto, che ha facultà di produre tutte le specie e cacciarle con sí bella architettura dalla potenza della materia a l’atto, bisogna che le preabbia tutte secondo certa raggion formale, senza la quale l’agente non potrebe procedere alla sua manifattura; come al statuario non è possibile d’essequir diverse statue senza aver precogitate diverse forme prima.


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De la causa principio et uno
di Giordano Bruno
pagine 135

   





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